La città di prossimità è una città inclusiva?

2021 12 11 città inclusiva banner11 dicembre 2021 Centro civico Paganica TM con Bottega futuro 

Bottega futuro è uno spazio virtuale che ha organizzato nel corso dell'anno incontri aperti su urbanistica e welfare, inclusione e accoglienza, conoscenza ed economia sostenibile, digitalizzazione e trasformazione digitale, giustizia ambientale e sociale, cultura diffusa, lavoro, sport.

L'obbiettivo è di aprire alla comunità un luogo di discussione per formulare proposte concrete, e misurabili, che diano forma ad un’idea di città, con lo sguardo rivolto ai prossimi trent’anni, provando intanto a renderla vivibile già oggi, e per tutte/i. Una città immaginata aperta, dinamica, contaminata, solidale, capace di misurarsi con il cambiamento, di accettarlo, di cogliere le opportunità che offre, di interpretarne le sfide e non voltata di spalle, con gli occhi rivolti ad un passato ammantato di retorica che assopisce ogni spinta in avanti.

20211 12 11 bottega futuro 3Che ne sarà dell’Aquila a ricostruzione conclusa, di cosa vivrà e si alimenterà il suo tessuto economico, culturale e sociale? Come immaginiamo la città tra dieci o vent’anni? Rispondere a questa domanda non è più rinviabile.

L'incontro di Paganica a cui ha partecipato TerreMutate con l'intervento conclusivo della Presidente Claudia Mattogno Docente di Urbanistica Università La Sapienza, è stato centrato sulle politiche urbane e territoriali.  Coordinato e moderato da Quirino Crosta Jane's walk L'Aquila, all'incontro hanno partecipato Deborah Palmerini e Stefano Innocenzi Un master plan per la zona est, Matteo Griguoli e Rita Salvatore Il Parco agricolo del Vera.

In questi anni è indubbiamente mancata la pianificazione e senza pianificazione non si può parlare di futuro.20211 12 11 bottega futuro 5 Il Comune dell’Aquila non ha ancora saputo dotarsi di un rinnovato piano regolatore generale: sconcertante, se è vero che il territorio è stato stravolto dal terremoto e oggi vive dinamiche epocali che stanno riscrivendo le regole del nostro fare comunitario. Il prg è uno strumento di riferimento ampio che definisce i tempi e gli orari della città, disegnando lo sviluppo urbano anche in base al principio di sussidiarietà, incentivando la collaborazione tra enti pubblici, privati gestori e possessori di beni e cittadini fruitori, per dare vita ad una vera e profonda azione di riqualificazione e rigenerazione urbana.

20211 12 11 bottega futuro 7Oggi L’Aquila è una città sconnessa, un corpaccione informe spalmato su un territorio vastissimo, su decine e decine di frazioni lontane tra loro, non collegate, prive di servizi essenziali, persino di isole ecologiche o raccolta differenziata porta a porta, in alcuni casi di spazi verdi attrezzati e di luoghi di ritrovo comunitario. In una città ‘attraversata’ da un flusso economico straordinario, sta tramontando l’idea di ridisegnare e ripensare gli spazi.

Nel mondo si parla di città in un quarto d’ora, una città dove tutto è a portata di mano, o meglio, dove tutto il necessario è a 15 minuti da casa, che sia a piedi, in bicicletta o con un mezzo ecologico del trasporto pubblico; l’urbanistica avanzata dipinge il futuro come caratterizzato da città pensate come arcipelaghi di quartieri, autosufficienti ma non per questo chiusi e isolati, collegati con infrastrutture green - e L’Aquila dovrebbe investire con decisione su piste ciclabili e pedonali, su parchi lineari a parchi fluviali - ; quartieri dove abitare, lavorare, apprendere (dall’asilo nido e fino alla scuola secondaria di primo grado, almeno), essere in buona salute, in relazione con gli altri (nelle piazze, nei parchi, sulle panchine), approvvigionarsi, muoversi, produrre e fruire cultura.

Quartieri dove sentirsi cittadine e cittadini da cui discende la spinta a prendersi cura degli spazi recuperando la dimensione della bellezza: la20211 12 11 bottega futuro 1 cura e lo sviluppo dei beni comuni materiali ed immateriali portano anche alla rinascita dei rapporti sociali, all’aiuto di prossimità. Quartieri dove incentivare la riscoperta e la rinascita delle botteghe alimentari ed artigianali, anche e soprattutto come luoghi di scambio.

All’Aquila questa struttura di quartieri - e di frazioni - è già nei fatti e da problema potrebbe essere trasformata in una opportunità. Qui dovrebbe incidere il piano regolatore generale.

Ma allargando lo sguardo, L’Aquila avrebbe bisogno di un ulteriore livello di pianificazione, un piano regolatore territoriale; dovremmo cioè immaginare lo sviluppo della città dentro un progetto che non può che parlare ai comuni del circondario. L’Aquila nasce come città territorio, nel rapporto col territorio trova senso di esistere: il territorio circostante racconta di spopolamento, invecchiamento della popolazione, riduzione drastica delle nascite, continua contrazione dell’occupazione, inaccessibilità, isolamento che sono conseguenza e motivo della desertificazione dei servizi essenziali, a partire dalle scuole e dai presidi socio-sanitari. 

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